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Gestione dei Rischi Aziendali: garantisci alla Tua Azienda il massimo livello di tutela e tienila in vita anche con un blocco produttivo

gestione dei rischi

Ancora oggi il 99% di Imprenditori e Amministratori è all’oscuro di importantissimi aspetti aziendali.

Se ricopri uno di questi due ruoli, anche tu probabilmente:

  • non conosci e non sai quantificare gli elementi fondamentali che determinano il tuo patrimonio aziendale
  • non hai una mappa dei rischi che possono abbattersi sull’azienda e tanto meno sai il danno economico del loro impatto
  • non hai idea di quanto può rimanere in vita la tua azienda/attività nel momento in cui la capacità produttiva viene interrotta.

Ogni volta che mi interfaccio con un cliente che ha un’azienda produttiva o di servizi, tra le prime domande che gli pongo ci sono:

  • “se per un qualsiasi motivo la tua attività si ferma, sai a quanto ammonta la perdita di fatturato giornaliera?”

  • “in base al patrimonio aziendale che possiedi, qual è il danno massimo che puoi subire, affinché l’impresa regga?
    Ad esempio, con 100.000€ di danno falliresti? E con 200.000€? E con 1 milione di euro?”

E sai qual è la risposta che ricevo sempre?

– NON LO SO –

Gli ultimi anni ci hanno insegnato che… la storia è cambiata: prima singoli eventi particolarmente negativi – capaci di innescare crisi finanziarie – accadevano a diversi anni di distanza, permettendo così alla maggior parte delle imprese di incassare il colpo e rialzarsi.

Ma quanto successo di recente: covid, scarsità di materie prime, folle aumento dei costi energetici, guerra in Ucraina, impennata dell’inflazione e dei tassi bancari, eventi meteorologici avversi… è stato un susseguirsi di cazzotti che gli imprenditori hanno subito senza avere il tempo e la forza di reagire.

Appurato che oggi i blocchi produttivi sono all’ordine del giorno, forse pensi di non aver alternative e che l’unica cosa che puoi fare è quella di pregare e sperare ardentemente che alla tua azienda non accada nulla di troppo brutto

se è così, ti sbagli.

Infatti, puoi finalmente liberarti della pesante zavorra di ansie e preoccupazioni associate a:

“se la mia azienda si ferma, cosa accade a me, alla mia famiglia e a tutti i miei collaboratori e lavoratori?”

Esiste una soluzione che ti permette di:

  1. identificare e quantificare sia i rischi che corre l’azienda sia quelli che potrebbero ribaltarsi direttamente su di te (come scoprirai tra poco, il tuo patrimonio personale non è più al sicuro come un tempo)

  2. gestire in modo ottimale ogni criticità, annullando o riducendo al minimo le conseguenze negative di eventi avversi

  3. aumentare esponenzialmente la probabilità di sopravvivenza e successo aziendale, anche nell’attuale situazione socioeconomica.

Tutto questo è possibile adottando un’efficace Gestione dei Rischi (o Risk Management) e leggendo questo articolo avrai una panoramica dei principali benefici che può darti e come ti permette di superare indenne anche un blocco produttivo.

Iso 31000 e Risk Management: un tesoro nascosto per l’azienda

Imprenditori e professionisti hanno un’innata tendenza a ricercare nuove idee per aumentare le vendite e di conseguenza il fatturato.

Ma non si può dire che mettano lo stesso impegno nell’individuare e gestire i rischi. Anzi!

La spinta verso una piena consapevolezza di ogni aspetto aziendale e l’applicazione del Risk Management sono ambiti ancora poco considerati, se non addirittura ignorati.

Perché gode di così poca considerazione?

Nel contesto italiano sono da sempre presenti tre condizioni che penalizzano gli imprenditori nel dare il giusto valore alla gestione dei rischi:

  1. Per questioni storico-culturali il “fare business” è sempre stato associato a innovare, creare, vendere (quasi nessuno considera che neutralizzare i rischi, prima che impattino in modo negativo e restino solo i cocci da raccogliere, dà un ritorno economico all’azienda)

  2. C’è poca formazione e informazione sulla gestione del rischio (ma per fortuna, o per necessità, sempre più imprenditori iniziano a familiarizzare con questo importante argomento e riconoscerne il valore)

  3. I consulenti assicurativo-finanziari si concentrano più sul vendere prodotti standard, rispetto al creare una relazione di fiducia con l’imprenditore supportandolo nell’identificare i veri rischi che corre l’azienda e come neutralizzarli.

I tempi però stanno cambiando: se già le crisi finanziarie del 2001 e del 2008 avrebbero dovuto dare una svegliata alle imprese in questa direzione, sono stati gli ultimi anni a far capire che, se l’obiettivo è creare un’azienda solida e di successo, non è più possibile fare a meno del Risk Management.

La successione di eventi imprevedibili che ha portato a un’instabilità del contesto economico-finanziario come mai si era visto prima, ha reso evidente che non ci si può limitare a considerare solo i rischi operativi, ma chi guida l’impresa deve saper integrare una gestione strategica e proattiva dei rischi.

È proprio quello che fa la norma ISO 31000 “Risk management – Principles and guidelines” (in italiano UNI ISO 31000 Gestione del rischio – Princìpi e linee guida): una guida che fornisce princìpi e linee guida generali per la gestione del rischio.

La prima versione della norma ISO 31000 è del 2009, c’è già stato un aggiornamento nel 2018 ed è probabile che in futuro ne arrivino altri.

I contenuti di questa norma sono stati realizzati appositamente per essere applicati a qualsiasi attività / settore e possono essere presi in considerazione in qualsiasi momento di vita dell’azienda (prima è, meglio è).

La ricchezza che il Risk Management porta alla tua azienda

Attraverso la gestione del rischio metti al riparo l’azienda da eventi negativi, preservando così il valore di tutto ciò che hai costruito nel tempo e dei tuoi investimenti, al contempo tuteli i soci e le persone che lavorano con te e per te.

Applicare il Risk Management non solo minimizza i rischi e quindi la possibilità di fallire, ma aumenta anche gli utili negli anni.

Questo accade perché una maggiore attenzione verso la tutela dei rischi si associa a una maggiore consapevolezza di ogni aspetto aziendale e alla conseguente capacità di individuare soluzioni ottimali a tutti i livelli.

Il Risk Management porta in dote alla tua azienda molteplici benefici:

È un “pacchetto di risultati” che dovrebbe essere ricercato e ottenuto da tutte quelle figure lavorative che rischiano di più: imprenditori, amministratori, dirigenti e professionisti.

Figure che ogni giorno sono chiamate alla sfida del lavorare in Italia dove – tra burocrazia e leggi – chi si impegna a fare impresa e a far crescere l’economia si trova davanti un percorso a ostacoli.

Proprio in considerazione di questi aspetti, dimostrare di aver fatto il possibile per prevenire un evento che ha danneggiato l’azienda, mette al riparo anche da cause legali.

Blocco Produttivo e Patrimonio Aziendale: quanto Può Sopravvivere la Tua Azienda?

Qualsiasi piano di Risk Management parte dall’analisi accurata di ogni area aziendale.

Per questo, una delle prime attività che realizzo per le aziende con cui sono appena entrato in contatto, è analizzare con cura le voci aziendali già disponibili:

  • dati del bilancio
  • patrimonio monetario
  • immobili
  • cespiti
  • debiti

da cui riesco immediatamente a far emergere preziose indicazioni, tra cui:

Sai davvero quanto ha guadagnato la tua azienda nell’ultimo anno?

Attenzione: può sembrare un dato ovvio per società come S.r.l. e S.p.A., che riportano l’utile nel bilancio.

Ma il valore presente potrebbe indicare solo una parte dell’effettivo utile e altre “quote” potrebbero essere all’interno di determinate operazioni di pianificazione finanziaria.

Ad esempio, recentemente ho redatto questa analisi per un’azienda che ha un fatturato di circa 10 milioni di euro l’anno ed è emerso un utile da bilancio di 100.000€.

Sembrerebbe un dato basso, ma è bastata un’analisi più approfondita per far emergere importanti manovre di ottimizzazione fiscale a tutela dell’amministratore (TFM: Trattamento di Fine Mandato) e alcune operazioni eseguite per mettere al riparo determinati asset, che hanno evidenziato come l’utile reale sia di circa 700.000€.

Conoscere il vero utile a disposizione (che quasi mai corrisponde all’utile di bilancio) è fondamentale perché indica le reali risorse disponibili per attuare piani di protezione.

Se oggi la tua azienda si ferma, per ogni giorno di mancata produttività quanto perde di fatturato?
E di conseguenza per quanto tempo resiste prima di andare in default?

Sono dati che ogni imprenditore dovrebbe sempre aver ben presente, ma che nella quasi totalità dei casi non sa neppure che esistano.

Tu ne avevi mai sentito parlare prima? Qualcuno li ha mai calcolati per te?

Te lo chiedo perché, per esperienza, so che commercialisti e consulenti sono all’oscuro di questi aspetti.

Quando mi trovo davanti un imprenditore e gliene parlo… la reazione più frequente è quella di vedergli sbarrare gli occhi per la sorpresa.

Conoscere questi dati è la base per individuare soluzioni che compensano le perdite di danni fuori dal tuo controllo (come un’alluvione) e ti danno risorse capaci di allungare la vita dell’azienda, salvandola dal fallimento.

Sono così importanti che, come ti dicevo, li ho fatti diventare il biglietto da visita con cui mi presento alle aziende che mi chiedono supporto: attraverso un report iniziale dono all’imprenditore informazioni chiare e che sanno quantificare, al centesimo, il danno causato dai vari rischi scoperti.

Interessa anche a te?

Visto che stai leggendo questo articolo, dimostrando di essere un imprenditore che si dedica attivamente alla salvaguardia della propria azienda, voglio premiare il tuo impegno e per te questo report è gratuito: richiedilo cliccando qui e vieni subito a conoscenza delle criticità presenti nelle quattro aree pilastro della tua azienda.

Non tutti i danni che puoi subire sono uguali

Quando si parla di gestione del rischio, è bene comprendere che non tutti i danni sono uguali e che hanno conseguenze diverse:

  • danno irrisorio, non ha nessun effetto sulla continuità aziendale
  • danno gestibile, utilizzando risorse interne è possibile neutralizzare gli effetti negativi
  • danno devastante, danno che mette a repentaglio la sopravvivenza dell’azienda.

Queste tre tipologie di danno sono ricavabili dall’analisi del patrimonio aziendale ed è la loro quantificazione che permette di attivare soluzioni di tutela su misura e specifiche per ogni singola azienda (al contrario di prodotti generalisti che si rivelano al contempo più costosi e meno efficaci).

Inoltre, avere sotto gli occhi l’entità di queste tipologie di danno, ti consente di valutare anche la tua possibile reazione psicologica e ragionare su qual è la perdita massima che *pensi di riuscire a sopportare.

*un pensiero che deve nascere da valutazioni approfondite e accurate: magari per la tua azienda un danno è gestibile con risorse interne fino a 1.000.000€, ma il tuo primo pensiero all’idea di ritrovarti con un danno di questa entità quale sarebbe? Avresti poi la forza necessaria a guidare l’azienda deprivata di queste risorse?

Tutto quello che rischi (anche a livello personale) se non ti aggiorni

In Italia uno dei danni più subdoli e contemporaneamente più frequente per gli imprenditori è quello che deriva dal mancato rispetto delle leggi.

Tra nuove normative e continue modifiche, è davvero difficile essere sempre aggiornati e rispettare tutto, ancor di più se manca un partner in grado di portare all’attenzione dell’imprenditore i cambiamenti significativi.

Uno dei più rilevanti è quello del 15 luglio del 2022, giorno in cui è entrata in vigore la Legge sulla Crisi d’Impresa e Insolvenza, che scarica pesanti responsabilità direttamente su chi gestisce l’azienda.

Per Imprenditori e Amministratori, che continuano a pensare che è sufficiente la forma societaria della SRL o della SPA per mettersi al sicuro, i tempi sono cambiati: ora i creditori possono rivalersi e chiedere il sequestro anche del patrimonio personale (di imprenditori, amministratori, soci).

Bene, ora che hai un quadro più definito dei diversi tipi di danno e sai l’importanza di quantificare il vero patrimonio netto, è tempo di rendere operativa la fase di tutela attraverso il Risk Management.

I 7 Step per la Piena Gestione dei Rischi

Ho preparato per te un riepilogo operativo in 7 punti che ti mostra come passare da una situazione di “non so quali rischi corro”…

…fino al traguardo del “so perfettamente quali sono i rischi che gravano sulla mia azienda e li ho neutralizzati attraverso soluzioni su misura”:

  1. fai una mappa di tutti i rischi
  2. definisci per ognuno se è irrisorio, gestibile, devastante e il relativo impatto economico
  3. comprendi a fondo come un blocco produttivo, causato da un danno esterno devastante, può mettere in ginocchio l’azienda
  4. quantifica la perdita giornaliera che la tua azienda subisce a causa di un blocco produttivo
  5. ricava il totale di fatturato mancante, prima di andare in default
  6. trasferisci tutti i rischi devastanti fuori dall’azienda (e, in base alla tua propensione psicologica, eventualmente anche quelli gestibili)
  7. rimani aggiornato sui cambi normativi e ripeti annualmente l’analisi partendo dal punto 1.

Vuoi sapere come concretizzare queste azioni nella tua realtà aziendale? Continua a leggere

Conosci la Tua Azienda e Rendila una Fortezza

Nel corso degli ultimi anni la gestione del rischio d’impresa si è evoluta di pari passo con le crisi e le sfide, sempre più impegnative, derivanti da un contesto economico mutevole e minacciato su diversi fronti.

Oggi più che mai non puoi limitarti a sperare che vada tutto bene, perché ciò significherebbe che:

non stai facendo impresa ma stai giocando d’azzardo.

Ma non puoi nemmeno fare tutto da solo o affidarti a chi ha una preparazione mediocre, perché

senza le giuste competenze, rischieresti di attuare una gestione dei rischi scorretta e che al momento del bisogno, invece di sostenerti come credevi, ti lascia sprofondare ancora di più.

Avere al tuo fianco un professionista dell’ambito assicurativo-finanziario specializzato nell’area imprenditoriale, non solo ti consente di avere una perfetta gestione dei rischi, ma si rivela anche un prezioso supporto nel trovare vantaggiose soluzioni di crescita economica.

Come quella che ho individuato di recente e che ha dato respiro alle casse delle aziende che seguo: trasferire il TFR in Fondi pensione, così da sgravare l’azienda di un’importante quota di rivalutazione causata dall’inflazione, ottenere benefici fiscali, e al contempo far felici i dipendenti.

Per prendere piena consapevolezza della tua situazione aziendale e rendere concreti tutti gli step della Gestione dei Rischi, hai a disposizione il metodo unico “Azienda Senza Sorprese”, grazie al quale:

  • vieni a conoscenza di tutti i rischi non coperti e dell’impatto economico che avrebbero sulla tua attività;

  • ottieni una visione nitida di ogni area aziendale (rischi legali, blocchi produttivi, produttività del personale, blocchi successori), come mai l’hai avuta prima;

  • attivi soluzioni su misura per tutelare efficacemente te, le persone con cui lavori, gli asset dell’azienda e la continuità produttiva.

E ti basta la diagnosi preliminare “Azienda Senza Sorprese” – GRATUITA – per sapere subito cosa rischi e come intervenire (prima che sia troppo tardi), richiedila qui:

Alla Prossima!

Filippo Fischietti