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TFM: lo “sconosciuto” strumento finanziario che ti consentirà di abbattere le tasse aziendali e garantirti una liquidazione stellare

Se sei imprenditore, titolare o amministratore di azienda, sai bene che far crescere la tua impresa nel panorama italiano è un’operazione parecchio faticosa

Il nostro sistema burocratico, le tasse e la nostra cultura finanziaria (basata su diffidenza e disinformazione), sono ostacoli micidiali per la tua azienda, ogni santo giorno.

Non devi sorprenderti se ti dico che molti dei tuoi colleghi falliscono (almeno) due volte

  1. Perché non riescono a garantire condizioni idonee di sviluppo al loro business (e spesso cadono vittime del fisco);
  2. Perché, nel lungo periodo, sono incapaci di assicurarsi una ricompensa adeguata al lavoro svolto. Al termine del loro incarico si trovano con un pugno di mosche in mano. 

Non dovrebbe essere così.

Ti invito a riflettere su tre semplici dati:

Complice la pandemia da coronavirus, 73 mila aziende italiane hanno chiuso nel 2020.
17 mila di queste non riapriranno mai più
.

Inoltre, il 45% delle piccole e medie imprese italiane sono a rischio fallimento.

Cifre che fanno paura, non credi? 

Numeri che dovrebbero farti riflettere sull’opportunità di attivare meccanismi di protezione economica sia per la tua azienda, sia per la tua figura professionale.

Gli imprevisti ti colpiscono alle spalle e di solito quando lo fanno è già troppo tardi per cercare una soluzione.

Non è raro sentire di imprenditori ormai disperati, perché non hanno saputo (o voluto) prevenire il peggio. 

Il TFM (Trattamento di Fine Mandato), se utilizzato correttamente, oltre a garantirti notevoli benefici,  ti mette al riparo da brutte sorprese.

In questo articolo capirai:

  • cos’è il TFM e come funziona;
  • le ragioni per cui dovresti usarlo nella tua azienda;
  • come calcolarlo nel modo migliore.

Vedrai perché il TFM conviene a te e alla tua impresa e quali sono gli enormi vantaggi che ti offre da un punto di vista fiscale e della tua prosperità finanziaria.

TFM: facciamo chiarezza su questo strumento

Prima di addentrarci nel vivo della questione, è bene precisare che il TFM non è il TFR, con cui spesso viene confuso.

Va detto che hanno delle cose in comune.

Il principio alla base del Trattamento di Fine Mandato (TFM) e del Trattamento di Fine Rapporto (TFR), è infatti lo stesso.

In entrambi i casi si tratta di una somma di denaro, o buonuscita, che viene concessa dall’azienda al termine di un rapporto di lavoro. 

La classica liquidazione

Ci sono però delle differenze sostanziali tra loro. 

Il TFM è concesso solo agli amministratori aziendali e a chi presta servizio senza vincoli di subordinazione, mentre il TFR è indirizzato ai dipendenti

Non solo. 

Mentre il TFR è prescritto e disciplinato dalla legge, per il TFM non è così. Non ci sono norme (nel nostro ordinamento) che affrontano la materia.

Il TFM quindi è facoltativo. Significa che sta alla singola azienda decidere se usare o meno questo strumento.

Inoltre, mentre il TFR è calcolato su parametri precisi che si riferiscono al reddito annuo del dipendente, dunque ha dei “paletti” che frenano il suo raggio d’azione, Il TFM invece non ha nessun limite rispetto al calcolo del suo ammontare, quindi è ben più flessibile del TFR.

Come funziona il TFM e quali sono i vantaggi che offre a te e alla tua azienda

Il TFM è utilissimo per accumulare ricchezza e ottenere agevolazioni fiscali a beneficio della tua azienda.

Al momento non esistono altri strumenti per accumulare in modo LEGALE una così grande liquidità e asset finanziari in favore del dirigente.

Il meccanismo su cui si basa è semplice.

L’amministratore accantona una certa somma di denaro dal suo compenso annuale. Questa viene calcolata in modo slegato dal suo stipendio.

L’azienda di solito mette da parte il relativo ammontare attraverso una polizza assicurativa dedicata. L’importo, a sua volta, può essere investito liberamente in strumenti finanziari di varia natura.

Ne segue uno dei principali vantaggi del TFM: lo puoi far fruttare in modo da garantirti un grosso margine di interessi sul suo valore finale.

Così da ottenere una cifra più grande di quella prevista in origine. 

Ti spiego:

Supponiamo che la tua azienda metta da parte 50 mila euro annui per il tuo TFM, investendoli in modo da ottenere un ritorno del 5%.
Dopo dieci anni, non avrai solo 500 mila euro (50k x 10), ma godrai del surplus generato dagli interessi.
Quindi il calcolo sarebbe: 500k + 5% annuo x 10 anni = € 631.515

Un consiglio che ti do a riguardo è diversificare l’investimento sul tuo TFM. 

Ti conviene farlo, per 2 motivi:

  1. Se ne accantoni almeno una parte in apposite polizze, abbatti il rischio dell’operazione. Inoltre, avrai sempre i soldi per pagare le tasse durante la fase della liquidazione;
  2. Ti garantisci un “cuscinetto finanziario”, cioè una riserva di liquidità che non è presente (in principio) nei conti fiscali aziendali.

In questo senso, il TFM equivale a un Piano di Accumulo Capitale (PAC) per l’amministratore. 

Infatti, Il PAC è una strategia che sottoscrivi per aumentare la tua ricchezza nel tempo, servendoti di strumenti finanziari disponibili sul mercato.

Qual è il suo vantaggio?

Puoi “penetrare” i mercati finanziari anche senza disporre di somme ingenti di denaro. Versando delle piccole cifre con regolarità, puoi accedere a benefici notevoli che derivano dal ritorno sui tuoi investimenti.

Si parla di accumulo, perché gli importi versati si accumulano poco alla volta, con il loro valore che cresce nel tempo in funzione degli interessi.

Altro vantaggio importante del TFM: è un costo deducibile per intero dall’azienda. Mentre questa lo accantona, lo sottrae dalla base imponibile, in automatico.

Esempio: l’azienda che chiude l’anno con un utile lordo di 100 mila euro, di cui 10 mila destinati al TFM dell’amministratore, pagherà le tasse solo su 90 mila euro (100k – 10k = 90k).

Inoltre, con importo fino a 1 milione di euro, il TFM è soggetto a tassazione separata, e in quanto tale agevolata

Il motivo per cui ricade sotto questo regime fiscale è dato dalla sua natura di entrata percepita una tantum

Quindi non concorre a formare il reddito complessivo dell’amministratore (non si aggiunge ad altre fonti di reddito percepite) e pertanto non fa aumentare l’aliquota IRPEF

Semplificando, un TFM fino a 1 milione di euro è tassabile solo al 20% frontale, (dopo che l’intera somma è stata scaricata come costo aziendale); poi sarà sottoposto al conguaglio basato sulla tua aliquota IRPEF.

E basta.

Non da ultimo, tieni conto che con il TFM le liquidazioni sono immediate e che puoi ottenerlo in anticipo, in caso di bisogno.

E se vuoi lo sospendi in qualsiasi momento.

Ma perché uno strumento tanto valido e funzionale è così poco usato dalle piccole e medie imprese?
I motivi sono tre:

  1. Non tutti conoscono questa opportunità.
  2. La delibera che istituisce il TFM deve essere presente nello statuto aziendale, e adottata preventivamente dall’assemblea dei soci. Senza questo elemento il TFM non può essere operativo; in una parola, è nullo.
  3. Questa delibera deve essere adottata prima della nomina dell’amministratore. In caso contrario è illegittima.

Considera che alcuni commercialisti non propongono il TFM ai loro clienti – o addirittura vi si oppongono (spesso trovando scuse fantasiose) – perché NON lo conoscono…

Come calcolare il TFM

Non essendoci delle precise disposizioni di legge che regolano il TFM,  non c’è un modo univoco per calcolarlo.

Le imprese hanno ampia libertà di manovra su questo aspetto.
Ma ciò non significa che possono fare tutto quello che gli pare.

Infatti, devi fissare dei limiti compatibili alle condizioni economiche reali della tua azienda.

Dovresti ottenere l’importo del tuo TFM in base al volume d’affari e alla capacità di produrre reddito dell’azienda, e all’attività che eserciti tu come dirigente. 

Questo passaggio è fondamentale per non incorrere in illeciti fiscali

A tal proposito ci sono diverse correnti di pensiero a riguardo. Alcune di esse sono condivisibili mentre altre lasciano forti dubbi.

Diciamo innanzitutto che la cosa migliore è calcolarlo in percentuale sull’utile pre-tasse (e non sulla base del tuo stipendio annuale, come qualcuno sostiene). 

A questo proposito una formula che può funzionare in (quasi) tutte le situazioni è:

L’azienda accantona un TFM del 30% sull’utile pre tasse, con un minimo di 30 mila euro l’anno.

In ogni caso, per ottenere la stima ottimale del tuo TFM, meglio farti seguire da un commercialista esperto o comunque da un professionista che sappia guidarlo.

In questo modo non avrai problemi nel creare il TFM più vantaggioso per te e la tua impresa.

Conclusioni

Il TFM è un vero alleato che ti aiuta ad alleggerire il carico fiscale societario e a farti avere una liquidazione “pesante” al termine del tuo mandato di amministratore.

È un costo interamente deducibile dalla tua azienda perché fa diminuire il montante dell’utile da tassare.

A fronte della rinuncia a una parte di ciò che ti spetta durante il tuo incarico, otterrai un grande beneficio futuro, in termini di liquidità e asset.

Ma devi saperti costruire questo “tesoro”.

Prima di tutto definiscilo in modo commisurato alla situazione economica e finanziaria della tua azienda. Individua una cifra minima al di sotto della quale non scendere mai.

Poi, garantisci una copertura assicurativa adeguata al tuo TFM.

Una volta fatto questo cerca di investirne una parte servendoti di strumenti finanziari di qualità. Farai così lievitare il suo ammontare finale grazie al tasso d’interesse, ottenendo un profitto sul tuo investimento.

Attenzione però: generare in modo corretto il tuo TFM non è sempre facile.

Per questo ti consiglio di non affidarti al fai da te. È un processo che andrebbe delegato a chi di dovere.

Fatti seguire da professionisti esperti e competenti che sappiano darti tutte le tutele del caso

Bene, ora ti chiedo altri 15 secondi della tua attenzione. 

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Considera l’aggravante della pessima cultura finanziaria del nostro paese (secondo cui investire equivale a perdere soldi), ed ecco una fotografia del contesto in cui ti trovi.

Non è un caso se parlando con molti imprenditori, vengo a conoscenza di situazioni disastrose.

Gli operatori del settore non hanno remore nel far firmare polizze inadeguate ai loro clienti – basate su prodotti standardizzati – che non coprono alcuna esigenza specifica. 

Tali accordi spesso nascondono clausole che impongono oneri ingiustificati

Fanno passare sottobanco costi occulti e gestiscono il loro portafoglio investimenti con inefficienza, incapaci di produrre alcun vantaggio concreto.

Ed è soltanto una parte dei problemi che si verificano tutti i giorni.

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Alla Prossima!

Filippo Fischietti

Il tuo interesse verso il TFM dimostra che hai a cuore la tua tutela.

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