Il tuo lavoro (da solo) non basta a garantirti stabilità economica e sicurezza per il futuro… a prescindere dal tuo guadagno
L’indipendenza economica è il primo obiettivo che le persone perseguono attraverso il lavoro.
E diventare indipendenti vuol dire potersi costruire una vita e mettere le basi per realizzare i propri progetti.
Per riuscirci, le persone si impegnano per molte ore alla settimana scambiando tempo e fatica in cambio di denaro.
E grazie a questo processo antico come il mondo, ottengono un reddito.
Guadagnando denaro portiamo benessere materiale a noi e alle persone che ci sono più care (per esempio i nostri familiari).
Il che ci fa sentire soddisfatti.
Ma c’è un problema di fondo:
Il reddito non basta per dormire “sonni tranquilli”.
Ti invito a riflettere un secondo su un aspetto cruciale della questione. E per farlo ti pongo tre domande:
Cosa ne sarebbe del tuo tenore di vita se – all’improvviso – un incidente dovesse ridurre o sopprimere la tua capacità di lavorare?
Cosa succederebbe se un evento avverso alla tua azienda dovesse comprometterne la capacità produttiva?
Cosa lasceresti alla tua famiglia per continuare a vivere in modo dignitoso se dovessi passare a miglior vita, magari in seguito a un incidente stradale?
Sono interrogativi forti; forse scomodi.
Ma sono anche situazioni che si verificano tutti i giorni nel mondo reale.
E non pensare “Tanto a me non succederà” …
Nella mia esperienza di specialista della gestione del rischio, ne ho viste troppe di persone finite nei guai a causa di questa (errata) convinzione.
Te lo ribadisco:
Il tuo reddito non coincide con la tua sicurezza.
Anche se guadagni cifre superiori alla media, puoi trovarti con un cerino in mano dall’oggi col domani.
Con questo articolo non voglio certo fare l’uccello del malaugurio.
Voglio semplicemente aiutarti a comprendere l’importanza della tanto sottovalutata “prevenzione” finanziaria, sottolineando i benefici che ne puoi trarre se te ne preoccupi.
Il mio obiettivo è fornirti spunti concreti per tutelare al meglio il tuo presente e futuro.
Reddito e patrimonio: due facce della stessa medaglia che funzionano in modo diverso
Molti fanno confusione con questo principio di base.
Prima di addentrarci in qualsiasi discorso che riguardi stabilità finanziaria e ricchezza, è necessario tenere a mente la differenza tra reddito e patrimonio.
Il REDDITO sono le entrate che produci in un determinato periodo di tempo.
Possono provenire dal tuo stipendio, se sei dipendente, o dagli utili, se sei imprenditore o libero professionista.
Oppure ci sono altre forme di reddito, come gli ammortizzatori sociali, pensati per combattere le disuguaglianze e le malattie (es. reddito di cittadinanza, salario di disoccupazione, pensione di invalidità, ecc…).
Il reddito è una risorsa che può essere influenzata da cause esterne come incidenti o infortuni che arrecano danni (più o meno) gravi.
Il PATRIMONIO invece, è tutto l’insieme dei beni mobili e immobili, materiali e non, che possiedi in un preciso momento.
Case, oggetti di valore, strumenti finanziari, conti correnti, terreni, edifici in cui ha sede la tua azienda (se ne sei il titolare), ecc… rientrano nel “patrimonio”.
Compreso questo concetto, considera che:
Il reddito è la tua fonte primaria di ricchezza
Ecco perché devi preoccuparti di proteggerlo.
D’altronde le statistiche parlano chiaro: in età lavorativa è possibile ammalarsi o infortunarsi, anche gravemente.
E questo pone un problema perché, se domani dovessi perdere la tua abilità di produrre reddito, puoi trovarti velocemente in ristrettezze economiche.
In caso di forte invalidità o morte invece, sarebbe la tua famiglia a fare i conti con la (dura) realtà.
Potresti non riuscire a pagare spese necessarie come: dare ai tuoi figli un’istruzione di qualità, il mutuo, le bollette, le rate della macchina…
Insomma la qualità della tua vita e dei tuoi cari si abbasserebbe notevolmente.
Qualche numero:
- Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia ogni anno 240.000 persone muoiono di infarto e ictus.
- Le malattie cardiovascolari sono responsabili del 44% dei decessi in totale.
- Chi sopravvive a un attacco cardiaco rimane malato cronico.
- Secondo l’AIRC ogni giorno si ammalano 1000 persone di cancro.
- Secondo l’ISTAT, nel solo 2017 Il cancro ha ucciso circa 180.000 persone.
- In Italia si calcola che ci siano 500 mila famiglie con persone non autosufficienti.
Questi dati servono a spiegare un principio molto importante.
In caso di imprevisti, è imperativo continuare ad avere un flusso di denaro in entrata per mantenere almeno il tuo attuale tenore di vita.
E’ importante non interrompere quel flusso. Mai.
Ma come fare?
Ci sono due strade:
1 – Puoi affidarti in toto alla previdenza sociale italiana (INPS, INAIL, ecc…), che mette a tua disposizione strumenti per “aiutare” i cittadini in caso di bisogno.
Col piccolo inconveniente che le somme riconosciute, sono quasi sempre inadeguate a coprire i buchi reddituali che si creano.
Detto francamente, si tratta di un’elemosina di stato che non ti garantisce alcuna copertura in caso di problemi seri…
2 – Puoi affidarti alla previdenza complementare, nata proprio per ovviare a tale inconveniente.
Più avanti vedrai come questa può tornarti utile ma prima è bene affrontare il concetto di rischio, il padre delle disgrazie, e su cui si basa tutta la previdenza.
Cos’è il rischio e come calcolarlo per pianificare la protezione del tuo reddito
Per mantenere un livello accettabile e costante di entrate hai due possibilità:
- Trovarti in una situazione conservativa, in cui quello che guadagni rimane uguale nel tempo;
- Oppure essere in una condizione espansiva, cioè con entrate in crescita nel tempo.
Ma, a prescindere da dove parti, ci sono dei pericoli in grado di distruggere la tua capacità di produrre flusso di cassa (e non solo).
Si nascondono nell’ombra per colpirti nel momento peggiore, a tua insaputa.
Questo è ciò che viene indicato come rischio e la sua corretta profilazione è indispensabile per impostare la corretta strategia, che deve essere “tailor made”, per proteggere il tuo reddito.
Questo perché il rischio non è uguale per tutti.
Ci sono dei fattori che influenzano in modo diverso ciascuno di noi.
Ecco come effettuare una semplice (ma efficace) profilazione del TUO rischio.
Per individuare con precisione il tuo gradiente di rischio devi considerare tutti gli elementi che compongono la tua quotidianità.
Per prima cosa devi tenere a mente che Il rischio si classifica in base a gravità e frequenza.
- La gravità indica quanto esso sia pericoloso per la capacità di generare reddito e per le risorse di cui disponi nel complesso.
Ci sono eventi che possono impattare in modo più o meno pesante la tua vita.
Per esempio un incendio in azienda o dell’abitazione in cui vivi comporta una minaccia devastante in quanto l’impatto economico che ne deriva è importante.
Una lampadina che si brucia o una ruota della macchina che si buca, al contrario, non sono considerate gravi minacce in quanto, di solito, non hanno un grande impatto economico.
- La frequenza indica invece quante volte nel tempo può ripetersi un evento avverso.
Ci sono alcuni inconvenienti che si possono verificare più e più volte, come prendere un raffreddore o l’influenza, ad esempio.
Mentre altri hanno una cadenza più bassa, come una calamità naturale o un infortunio.
Il passo successivo è catalogare i rischi a seconda della gravità e frequenza individuate:
- ad alta frequenza
- a bassa frequenza
- ad alta gravità
- a bassa gravità
Ecco un grafico che ti aiuta a comprendere meglio la questione:
Le minacce più gravi e ad alta frequenza vanno eliminate. È l’unica opzione possibile.
Pensa a un campo di grano che si trova in prossimità di uno stabilimento chimico.
Le piantagioni assorbono tutti i giorni sostanze nocive attraverso l’aria e le falde acquifere, provocando grossi danni al raccolto.
Inoltre, metteranno in pericolo la salute dei consumatori.
Con buona probabilità si verrà citati in giudizio e costretti a pagare somme esorbitanti come risarcimento.
Conviene spostare la produzione agricola in luoghi più sicuri – eliminando il pericolo alla radice.
E’ un esempio fatto solo per chiarire meglio il concetto.
I rischi ad alta frequenza ma a bassa gravità, puoi ridurli senza particolari accorgimenti.
L’esempio più banale è un nuovo smartphone che cadendo potrebbe rompersi. Mettendoci una banale cover in materiale antiurto, ridurresti l’incidenza di questo inconveniente.
I rischi che hanno bassa frequenza e gravità, sono quelli che causano meno grattacapi.
Qui non serve prendere particolari precauzioni perché il danno è di entità estremamente limitata.
Ti rimando all’esempio della lampadina di prima, per capirci.
Infine ci sono i rischi ad alta gravità e a bassa frequenza.
Questa è la tipologia più importante di tutte.
Immagina l’impatto che una grave malattia o un grave infortunio avrebbe su di te e sulla tua famiglia. Le conseguenze sul reddito sono deleterie.
Oppure se la tua casa esplodesse a causa di una fuga di gas, puoi immaginare le proporzioni della tragedia (economiche e fisiche).
In questo caso, la cosa migliore da fare è trasferire il rischio a un soggetto terzo, su cui scaricare l’onere di integrare il reddito mancante, in caso di sinistro.
Considera anche che il tuo coefficiente di rischio è proporzionale alle entrate che percepisci.
Un contributo previdenziale di 1000€ al mese, avrebbe un peso diverso se le tue attuali entrate fossero 1200€, piuttosto che 4000€.
Nel primo caso la cifra sarebbe quasi totalmente coperta, nel secondo invece le tue entrate mensili sarebbero ridotte del 75%.
Per questo è importante preoccuparsene e valutare BENE la situazione di partenza.
Protezione reddito: le 7 mosse per salvare per sempre le tue entrate e costruire il tuo patrimonio
Ora passiamo a esaminare i comportamenti virtuosi e gli strumenti che ti consentiranno di tutelare a vita il flusso di cassa in entrata.
La buona notizia è che il tuo atteggiamento può fare tanto per creare una situazione finanziaria solida.
La cattiva notizia è che, come vedrai, anche le migliori intenzioni da sole non bastano per realizzare l’obiettivo descritto.
Preservare il reddito presuppone la conoscenza e messa in pratica di misure ben precise, ma anche di una certa disciplina.
Ecco come fare:
1 – Definisci il tuo bilancio e le tue spese
È quello che gli esperti chiamano budgeting.
Ogni mese dovresti tracciare tutte le tue entrate e le uscite, in modo da capire esattamente DOVE vanno a finire i tuoi soldi e perché.
Devi tendere a una situazione in cui le entrate superino le uscite. Così generi le condizioni per salvare denaro (risparmio).
Se le uscite superano le entrate, si creano condizioni favorevoli al debito. E questa è una situazione di pericolo per la qualità della tua vita e per la salute mentale (aspetto da non sottovalutare mai).
Come regola generale il consiglio è quello di dedicare:
- il 50% del budget alle spese fisse (cibo, mutuo o affitto, bollette, ecc.)
- il 30% alle spese variabili (medicinali, svaghi. ecc.)
- e il restante 20% al risparmio
2 – Evita il debito come la peste
Quando ci si trova in una situazione di disequilibrio finanziario, è facile compiere scelte sbagliate, come il ricorrere a finanziamenti per pagare beni e servizi, di cui spesso non si ha neanche una reale necessità.
Come dico sempre ai miei clienti, il debito è il tuo peggior nemico.
Di fatto, mette a repentaglio la tua sicurezza economica, perché ti costringe a subire gli interessi.
Evita quindi di indebitarti per cose che non puoi permetterti, soprattutto per motivi frivoli.
E se ci dovessi cascare, o l’hai già fatto, ripaga i debiti partendo dalle spese più piccole per poi via via coprire quelle più importanti.
Sforzarti per chiuderli il prima possibile.
3 – Crea un conto parallelo come cuscinetto finanziario
Devi fare in modo di non rimanere a corto di liquidità in caso di imprevisti.
Per questo ti consiglio di aprirti un conto in banca, alternativo a quello principale, e trasferirci parte dei tuoi risparmi, ogni mese.
Al suo interno dovrebbero starci tra i 12 e i 24 mesi delle tue spese ordinarie, da toccare solo in caso di emergenza.
4 – Sfrutta la previdenza complementare
Ci sono molti strumenti assicurativi studiati per proteggere il reddito
Tra i più comuni ci sono: polizze vita, infortuni, sanitarie, sul patrimonio aziendale, i fondi pensione.
Studiando un piano specifico, in caso di bisogno potrai continuare a percepire le giuste entrate, senza fare affidamento alle ridicole e pressoché inutili misure statali.
5 – Fai crescere il tuo patrimonio
Non è possibile creare prosperità con il semplice risparmio, se quest’ultimo non è finalizzato al conseguimento di uno o più obiettivi.
E il “tenere i soldi in banca” non è una buona idea perché mentre la banca dispone della tua liquidità (finanziando operazioni nel suo interesse) gli interessi per te sono sempre esigui.
Oltre a questo c’è l’inflazione (di cui ti parlo in un altro articolo) che cresce fino a far scendere il valore dei tuoi soldi, compromettendone il potere d’acquisto.
E se stai pensando al “mattone” come investimento, sappi che non è sempre la scelta più adatta, soprattutto se il tuo capitale è limitato.
Per investire è opportuno studiare una strategia ad hoc, scegliendo strumenti finanziari idonei a perseguire le tue finalità.
Ne esistono diversi sul mercato, tutto sta a individuare quelli più adatti a te.
6 – Non puntare su un unico “cavallo”
Diversificare gli investimenti è il modo più semplice per tutelarti dal rischio che caratterizza i mercati finanziari.
Esistono strumenti più volatili (e quindi più rischiosi) ma potenzialmente più profittevoli. Mentre altri meno volatili (e quindi meno rischiosi) con profitti più contenuti.
Per questo è importante che tu conosca il tuo profilo di rischio e capisca dove e come allocare i tuoi capitali.
7 – Poniti degli OBIETTIVI precisi
Come nella vita, per ottenere risultati, anche nella gestione delle finanze devi definire la direzione verso cui procedere.
A cosa serviranno i tuoi soldi? Intendi dare ai tuoi figli la migliore istruzione? Vuoi andare in pensione anticipatamente? Desideri comprare qualcosa in particolare? Vuoi aprire la tua azienda o darle modo di crescere?
Queste sono soltanto alcune domande che HAI il dovere di farti quando pensi a investimenti e protezione del reddito.
Immagina una nave che compie il suo tragitto senza una meta, senza una rotta. Nella migliore delle ipotesi non andrà da nessuna parte. Nella peggiore affonderà.
Prenditi tutto il tempo necessario per capire quali sono davvero i tuoi obiettivi. Tutto diventerà più semplice. Ti godrai un viaggio sicuro, anche in acque tempestose.
Conclusioni
Il reddito è la fonte primaria della ricchezza. È un flusso di cassa in entrata che non va mai interrotto.
E solo attraverso una gestione oculata del budget puoi porre le basi per costruire e arricchire il TUO patrimonio e garantirti un futuro economicamente stabile e roseo.
Spero di essere riuscito a darti qualche spunto interessante per consentirti di partire da subito.
Un’ultima cosa…
Il mondo della consulenza assicurativa e finanziaria in Italia è un vero far west, dovuto soprattutto alla piaga sociale di una cultura finanziaria pressoché inesistente nel nostro bel paese.
Non è un caso che, spesso, quando parlo con gli imprenditori che mi contattano, mi trovo di fronte a scenari disastrosi (e imbarazzanti) …
Polizze assicurative in essere, che sono nulle o del tutto inadatte, oppure piani di investimento attivi, per nulla vantaggiosi a causa di elevati costi occulti o gestioni del portafoglio sbagliate.
È anche per questo che ho messo a punto il Metodo Patrimonio Protetto, un servizio di consulenza assicurativo-finanziaria basato sulla formazione e trasparenza, che mette al centro il cliente e non i prodotti.
Un esclusivo protocollo basato su un metodo scientifico di valutazione del rischio, una minuziosa analisi della situazione patrimoniale e la definizione di strategie mirate che ne incrementino il valore nel tempo, a cui cui già molte aziende e imprenditori si sono affidati (puoi vedere qui qualche loro testimonianza).
Se anche tu vuoi la certezza di proteggere il tuo reddito e mettere al sicuro il tuo futuro, basta che clicchi su questo pulsante:
Alla Prossima!
Filippo Fischietti